Impianto di potabilizzazione di Aguillara Veneta (PD)

Adeguamento comparto GAC della centrale di potabilizzazione di Anguillara Veneta (PD)

Committente: ACQUEVENETE S.p.a.

Importo dei lavori: € 1.946.054,00

Servizio svolto: progettazione, direzione lavori, coordinatore per la sicurezza

Periodo del servizio: 2019 – 2023

 

DESCRIZIONE DEL PROGETTO

Il progetto ha per oggetto la realizzazione di un impianto di filtrazione in pressione su carbone attivo granulare (Filtri GAC) presso la centrale di potabilizzazione di Anguillara Veneta, per migliorare la qualità dell’acqua potabile immessa in rete.  L’acqua filtrata in uscita dai filtri a gravità esistenti viene convogliata a gravità ad una nuova vasca di contatto-accumulo semi-interrata.  A tale scopo vengono modificate le condotte esistenti sul fronte dei filtri a gravità ed integrate con tubazioni in acciaio inox AISI 304 necessarie ad inviare l’acqua verso l’impianto GAC.  La nuova vasca di contatto-accumulo è conformata in modo da poter essere, in futuro, utilizzata come vasca di reazione per l’ossidazione con ozono dell’acqua, prima dell’adsorbimento su GAC. La vasca viene dimensionata sulla portata massima futura di 280 l/s ed ha volume utile di 300 m3. In adiacenza alla vasca di contatto-accumulo viene realizzato un edificio di dimensioni adeguate all’installazione di un produttore di ozono qualora, in futuro, si rendesse necessario tale trattamento per la rimozione di eventuali microinquinanti attualmente non presenti nell’acqua dell’Adige. In un apposito edificio adiacente alla vasca viene realizzata la stazione di pompaggio che alimenta l’impianto di filtrazione su carbone attivo, equipaggiata con n. 4 pompe centrifughe ad asse verticale. Nel medesimo edificio sono installate anche le pompe di controlavaggio dei filtri GAC (1+1R). Entrambi i gruppi di pompaggio sono gestiti con inverter per alimentare i filtri GAC con la portata effettiva prelevata dal fiume garantendo la continuità di alimentazione e per regolare la portata di controlavaggio al valore effettivo richiesto dai filtri GAC anche in funzione della temperatura dell’acqua.

L’impianto di filtrazione GAC  è organizzato su 4 filtri in pressione dimensionati in modo da garantire tempi di contatto di 10 minuti sulla portata attuale di 220 l/s. Le opere idrauliche e gli edifici sono però predisposti per poter installare fino ad ulteriori 6 filtri GAC per garantire un tempo di contatto di 20 minuti sulla portata massima di 280 l/s e la rimozione di eventuali PFAS. Come massa adsorbente viene previsto carbone attivo a base minerale rigenerabile che, rispetto al carbone attivo a perdere, risulta più conveniente nell’economia di gestione perché caratterizzato da indici di attività e durata superiori. I filtri GAC vengono controlavati con acqua potabile prelevata dal collettore di alimentazione della vasca di accumulo a valle della filtrazione GAC con una portata tale da consentire un’espansione del letto filtrante del 20-25%. Viene lasciata anche la possibilità di prelevare l’acqua di controlavaggio dalla vasca di contatto accumulo, a monte dei filtri GAC. I filtri sono previsti con carpenteria realizzata in lamiera di acciaio EN10025-2:2004 S275JR con ciclo di protezione contro la corrosione interno con vernice resistente all’ozono omologata per contatto con sostanze alimentari ed esterno con vernice epossidica e strato di finitura superficiale con vernice poliuretanica. Questa tipologia costruttiva garantisce nell’arco della vita media di questi impianti le stesse prestazioni dei serbatoi realizzati in acciaio AISI 316L ma con costi di investimento notevolmente inferiori.

Le operazioni di controlavaggio dei filtri GAC avvengono mediamente ogni 15 giorni. Le acque reflue di controlavaggio dei filtri GAC vengono inviate alla vasca di accumulo esistente per poi essere reimmesse nel processo di potabilizzazione, in testa ai chiariflocculatori. Per consentire l’agevole gestione dei fanghi e dei turni di disidratazione, ad integrazione dei due volumi di accumulo esistenti viene realizzato un ispessitore meccanizzato di accumulo dei fanghi avente volume utile di 200 m3, equipaggiato con ponte raschiatore a picchetti in acciaio inox AISI 304.

Infine viene prevista la riorganizzazione della viabilità interna della centrale di potabilizzazione e la sua asfaltatura.